L’incontro
tra il cucciolo d’orso e il piano avviene per caso, in una radura
nel bosco con un timido sole che crea un’atmosfera silenziosa e
magica. Il primo approccio tra i due non è dei migliori, lo stonato
PLONK che emette il piano quando viene toccato induce l’orso ad
andarsene. Ma ecco che il giorno seguente l’animale incuriosito
torna nella radura e con determinazione e costanza prende confidenza,
giorno dopo giorno, con lo strumento musicale fino a diventare, da
adulto, un bravissimo pianista. Talmente bravo che la radura diventa
un punto di incontro serale in cui tutti gli orsi (e non solo) si
apprestano ad ascoltare il loro amico musicista. La bravura dell’orso
viene notata anche da un padre e la figlia che convincono l’orso a
seguirli in città dove la notorietà e il successo saranno
garantiti. L’orso si trova in difficoltà: partire significa
lasciare gli amici, la casa, la sicurezza della foresta e andare in
un mondo completamente nuovo, affascinante sì, ma anche pericoloso.
Inseguire
i propri sogni, con la paura di sbagliare e di non fare la cosa
giusta, ma accompagnati sempre dalla passione e dalla curiosità. Non
è sempre facile fare delle scelte, ma non saper cogliere le
occasioni a volte vuol dire precludersi esperienze e possibilità di
arricchire se stessi e gli altri.
L’orso
e il piano è il primo albo in cui David Linchfield, illustratore
inglese, è autore anche del testo. L’albo ha vinto il Waterstones
Children’s Book Prize 2016.
L’orso
e il piano
Testo
e illustrazioni di David Litchfield
Traduzione
di Zoolibri
Zoolibri
edizioni
2017
da 4 anni
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