Nella Via Lattea tutto è sempre immobile. Se giri l’angolo è come entrare dentro una foto. L’estate di Max e Oscar è lenta e
noiosa, fatta di attese e di pensieri ingarbugliati. Anche Emma è in
attesa, ma la sua riguarda una brutta situazione con la zia e un brutto male. I tre amici si ritrovano tutti i pomeriggi alla loro club
house, un vecchio muro di mattoni che circonda la Ferrovecchio Sas,
semplicemente a non fare nulla perché la Via Lattea è quasi sempre
deserta, poco trafficata e non succede mai niente di interessante.
L’unica certezza è Nancy Sinatra, chiamata così per via dei suoi
stivaletti rossi fiammanti e una certa canzone che piace molto ai
ragazzi, una donna molto anziana che tutti i giorni passeggia lungo
la Via Lattea. È preceduta da Jekill, un cane bassotto forse più
vecchio di lei che faticosamente compie il giro dell’aiuola e poi
torna indietro dalla padrona. I tre amici sono così annoiati che
quella presenza delle sei di sera diventa un punto fisso nella loro
lunga giornata e un giorno arrivano a scommettere su chi dei due
morirà per primo. Quando il giorno dopo Nancy e Jekill non si
presentano all’appello serale, per Oscar, Max ed Emma l’estate
comincia a svegliarsi e a prendere una piega totalmente diversa dal
previsto. La ricerca di Nancy e del suo cane porterà gli amici a
scontrarsi con altre realtà, tutte presenti in quella che sembrava
un’assopita Via.
Il
club della Via Lattea
Bart Moeyaert, traduzione
di Laura Pignatti
Sinnos
edizioni
Collana
Zona franca
2016
da 10 anni
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