mercoledì 7 novembre 2012

Dello sciopero e degli insegnanti...


No, non siamo noi a fare sciopero...non siamo ancora arrivate a questo punto (per fortuna!). Però vorremmo condividere con chi ci segue un fatto che ci è successo. 
Alla vigilia di un incontro che dovevamo fare con alcune classi della scuola secondaria di primo grado (medie!) abbiamo ricevuto la telefonata della bibliotecaria che sfoderava un tristissimo due di picche. L'incontro salta. Ma salta proprio e non si farà più! Motivazione? L'adesione ad uno sciopero sui tagli alla scuola effettuati nella nuova riforma, e lo sciopero consiste nel non aderire (o annullare) ad alcuna attività extra curricolare. Ok... ma vorremmo farvi presente alcune cose, per poi lasciare a voi la scelta di meditarci su.
L'attività è "in ballo" da alcuni mesi, e la disdetta arriva meno di 24 ore prima;
l'attività in programma è assolutamente gratuita per la scuola, in quanto promossa, voluta e finanziata totalmente dalla biblioteca;
la bibliotecaria si è, passateci il termine, "sbattuta" per far coincidere date e classi, reperire libri, contattare le lettrici, preparare carte, determine ed incarichi già da tempo!
Le Pollicine, contattate per tempo, si sono a loro volta organizzate ed hanno letto, riletto, preparato e confezionato un pacchetto su misura per le classi aderenti all'iniziativa.

Noi non vogliamo fare polemiche o accendere discussioni, il nostro è un blog professionale che utilizziamo per condividere esperienze e promuovere il libro e la lettura, ma su questo fatto siamo rimaste completamente basite. Ci stiamo chiedendo qual è il senso di questo "sciopero"? Decidere di non aderire ad alcuna attività fino alla fine della scuola, decidere di privare i ragazzi di proposte intelligenti quali la promozione della lettura in biblioteca, significa davvero fare sciopero? Chi dovrebbe essere colpito da tale sciopero, i ragazzi? 

Questo è quanto. Non vorremmo aggiungere altro. Solo che a volte stare in silenzio, o avallare decisioni discutibili, non ci sembra corretto. 

3 commenti:

  1. è corretto allora far lavorare le persone per nulla? che tra l'altro lo fanno con entusiasmo e molta professionalità! è corretto rinunciare ad un'attività che può solo stimolare l'interesse dei nostri giovani della conoscenza? fate bene a sottolineare come troppe volte ci si perde in un bicchiere d'acqua e non si pensa al bene del futuro. e al rispetto che ogni persona e lavoro merita. siate fiere del vostro impegno e non mollate!
    Daria

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  2. Attenzione, lo scioper no nasce per difendere dei professori di per se. Nasce, lo sciopero ma sopratutto la protesta, per difendere la scuola pubblica. Io non ho difeso me,professore, ma la scuola: ai professori sono affidati ragazzi ragazze non pecore o altro. Non si puo pensare di sottopagarli e decidere, visto che gia prendono meno dei colleghi europei, di aggiungere altre sei ore.Cosi, tanto per risparmiare. Cosi come io sciopero per la polizia, le forze dell'ordine sono state colpite duramente dai tagli e per il personale di ospedali e ASL. Io sciopero senza essere poliziotto o medico o infermiere. Difendi, scioperando in questo caso, l'idea stessa di servizio pubblico in Italia!!!!

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    1. Grazie Samuele per il tuo contributo. Non avevamo intenzione di polemizzare, né di fare critiche generalizzate, noi riportiamo la nostra esperienza. Non siamo insegnanti! La domanda per noi rimane: a cosa serve difendere un servizio pubblico in generale e a chi crea disguidi, o peggio, a chi si toglie un servizio se i docenti decidono di rifiutare un'attività già finanziata (e con soldi pubblici) rivolta ai ragazzi? Grazie B&I

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